Statue Tibetane e Nepalesi
Le statue della nostra collezione sono fusioni a cera persa,antica tecnica che consiste nel creare un modello di cera e utilizzarlo per farne uno stampo di argilla,poi con il calore si fa uscire la cera e si versa il bronzo fuso al suo posto.La statua intera oppure i vari componenti della statua vengono poi cesellati,raschiati,puliti ed assemblati.
Le statue rituali tibetane , statue che si trovano sia nei monasteri che nelle case private,sono ricoperte d'oro. Ci sono due metodi per fissare l'oro sul metallo: una " a caldo" , l'altra " a freddo".
La doratura a caldo chiamata anche al mercurio è estremamente resistente,per questo motivo le statue antiche tibetane che potete vedere nei musei sono tuttora dorate e a volte brillanti!.
L'oro zecchino, vale a dire oro puro 24k,viene sminuzzato e amalgamato con il mercurio mescolandolo in un crogiolo a caldo.
L' " amalgama" viene poi gettata sulla statua precedentemente scaldata sotto le braci, questa operazione può essere ripetuta parecchie volte, quindi si procede a strati fino ad ottenere una doratura perfetta,senza ombre,quindi luminosa!
La doratura "a freddo", quindi galvanica, ha un risultato differente e l'oro viene impiegato in minor quantità.
Per comprendere il significato delle statue tibetane,occorre comprendere il Buddhismo in generale e in particolare il Buddhismo tibetano.
Meditare direttamente sulla natura della mente è molto difficile perchè la mente non è una cosa,essa è quello che sperimenta tutte le cose.La nostra abitudine di coinvolgere tutto nel mondo materiale è molto forte,quindi meditare sul Buddha o sui vari aspetti di Buddha è come guardare in uno specchio e vedere un volto molto più bello.Quando si medita su un aspetto di Buddha si visualizza un aspetto dell'illuminazione.
"Ci si comporta come un Buddha finché non si diventa un Buddha".
Buddha non è un dio,è qualcuno che realizzò la natura della mente e mostrò i metodi per realizzarlo.
Le statue rituali quindi arricchiscono di impressioni positive la nostra mente.
La statua del Buddha simboleggia l'illuminazione.Nell'antichità il Buddha storico Shakyamuni non veniva rappresentato con una forma umana,ma veniva rappresentato simbolicamente: le impronte dei suoi piedi,oppure il bocciolo di un fior di loto rappresentavano la sua nascita.
Solo all'inizio dell'era cristiana venne rappresentato il Buddha,nel periodo Gandhara quando l'oriente venne influenzato dall'arte greca.
Furono il Nepal e la Cina ad influenzare la storia delle statue in Tibet,le prime statue del Buddha vennero fuse in quei paesi. In Nepal ed in particolare a Patan, vennero realizzate le più belle statue.
Tib.Chenresig
Skt. Avalokiteshvara
Occhi Amorevoli
Il Buddha Occhi Amorevoli rappresenta la Compassione di tutti i Buddha. Le quattro braccia mostrano che non si tratta di una manifestazione solida del mondo condizionato e sono il simbolo dei quattro incommensurabili: gentilezza, compassione, gioia ed equanimità. Le due mani centrali sostengono un “gioiello” che rappresenta la Bodhicitta che è il tesoro dei più alti meriti. Le mani poste vicino al cuore si rivolgono ai Buddha e ai bodhisattva delle dieci direzioni. Con la mano destra sostiene una mala di cristallo che simboleggia la liberazione degli esseri senzienti dal ciclo dell'esistenza condizionata. Con la mano sinistra sostiene un fior di loto e rappresenta la sua profonda Saggezza che ha realizzato la natura della vacuità.
Il mantra di Occhi Amorevoli (il più recitato in Tibet e in Nepal) è composto da sei sillabe:
Om Mani Peme Hung
La traduzione letterale suona così: Om spazio ,svegliati! Ma Ni Pe Me, Diamante nel fior di loto ( è il nome del Buddha che invoca la sua forza) Hung, agisci!
Richiamando alla mente il Buddha Occhi Amorevoli, grazie all'irradiarsi della luce delle singole sillabe che compongono il mantra, mentre le pronunciamo manifestiamo le qualità della compassione insite nella mente. Pronunciando le singole sillabe diminuisce il potere disturbante esercitato dal concetto di un “io” e aumenta lo spazio che consente di sviluppare maggiore compassione.